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Come sempre quando si parla di leggende le origini sono lasciate a chi le racconta, la prima gara per wikipedia fu disputata in Inghiltella più precisamente a Agricultural Hall in Islington, Londra nel lontano 1878 ed non era una vera e propia gara come la immaginiamo noi ma una scommessa individuale il Sig. David Stanton scommeteva 100 sterline di poter percorrere la distanza di 1000 miglia in sei giorni correndo per 18 ore consecutive, il giornale Locale raccolse  la scommessa ed il Sig David Stanton fece il resto, percorrendo  in 73 ore le mitiche 1000 miglia.

Un altra leggenda dice che le sei giorni sono il guizzo di genio di un americano che creò la prima gara su pista a Detroit nel 1878, Dopo aver visto alcune gare di endurance su strada in Ingilterra.

Il successo fu immediato non pareva vero per gli spettatori non doversi accalcare più su strade impolverate sotto soli cocenti o piogge torrenziali per vedere i campioni sfidarsi al meglio danto il 100% in pochi minuti stando comomdamente seduti disquisendo della gioranta con amici e parenti gustandosi del buon cibo dell’ottimo champagne con la vista del Velodromo, il circo delle Sei giorni era nato Musica divertimento spettacoli collaterali, un ricco contorno degno della più importante manifestazione su pista dopo Olimpiadi e Mondiale.

Come sempre in queste cose l’apetito vien mangiando ed ecco che dalla America si Ritorna nella vecchia europa dove tutto ebbe inizio e dove tutto filo liscio fino all’avvento della seconda guerra Mondiale, alla fine della guerra i velodromi iniziarono a sfollarsi il grande pubblico europeo aveva altri pensieri cosi il circo ritornò in America, senza pero lasciare traccia come le sei giorni  Grenoble Mancester, Colonia , MIlano e Gentz (e moltre altre meno importanti), le scommesse diedero una mano al circo delle sei giorni e tuttora intere citta durtante le competizioni vivono nel rispetto delle corse su pista, disolito le gare iniziano alle sei della sera per finire a mezzanotte giusto in tempo per gettarsi nella movida avendo ancora negli occhi quegli atleti.

Una delle frasi più belle nel racchiudere il pensiero di un” Re delle Sei giorni” come il Belga Patrick Sercu è :

LE OLIMPIADI ED I MONDIALI ACCRESCONO LA TUA REPUTAZIONE E LE SEI GIORNI E LE ALTRE GARE E’ DOVE FAI I SOLDI PER CAMPARE

Durante il mio girovagare in internet alla ricerca di qualcosa inerente il ciclismo su pista mi sono imbattuto in questa fabrica giapponese di modellini di bicicletta da pista personalizzabili in scala 1:9 e sono rimasto estasiato da quello che si può fare con un può di inventiva creando la bicicletta dei tuoi sogni grazie ad una svariata scelta di ricambi in svariati colori e fogge.

chiamarli giocattoli è largamente riduttivo data la dovizia di particolari e la dichiarata professionalità nella fabbricazione tanto che negli usa sono gia in vendita e possono essere trovati viagindo un pò anche in ebay

Reg al Parc des Prices in maglia iridata 1947

Reg al Parc des Prices in maglia iridata 1947

Reginald Hargreaves Harris (Reg) sarà sempre ricordato negli annali della Pista come l’uomo che a 54 anni vinse il campionato britannico di Sprint su Pista.

Quel Ragazzino di del Lancashire che lascio la scuola per correre in bicicletta fu fulgido esempio di come la passione porta a fare cose incredibili.

Durante l’inverno inglese lavorava per potersi permettere una bici da corsa e partecipare alle gare, uno spirito comabattivo che lo porto subito ad entrare a far parte del Manchester Wheeler’s Club sotto la supervisione del suo tecnico ed amico Tom MacDonald.

Durante la sua Carriera vinse 5 Titoli Mondiali nella Categoria Sprint il primo come amatore e i sucessivi da professionista.

Neanche la  Guerra fermo la Voglia di correre del Giovane durante il suo servizio militare in North Africa fresso il 10th Ussari fu ferito in combattimento scampato alla morte stette ricoverato per un mese in ospedale dimesso fu mandato a casa ma non era ancora finita ripresosi dalla convalescenza fu capace di vincere nel 1944 vinse il suo primo campionato inglese  amatori di sprint, a fu il più giovane atleta brittanico a sbarcare nelle grani piste d’europa e per molti anni fu l’unico a vincere , la sua combattivita il suo stile fu’ subito riconosciuto dai grandi delle Piste d’europa .

Nel 1948 stava percorrendo una strada di campagna durante un allenamento quando viene coinvolto in un incidente stradale riporto’ due ossa rotte ed a poco dai giuochi olimpici” il fato non voleva che partecipasse alle olimpiadi ” questa doveva aver pensato mentre iniziava una nuova terapia ricostituente che lo porto ad un argento contro l’Italiano Mario Ghella e durante la gara di Tandem Con Bannister una foratura alla gomma stava per mettere a rischio la sua e la vita del compagno, ma è in queste occasione che Reg ci ha abbituato a vedere il meglio di se con abilita e maestria riesce a tenere la bici dritta ed in pista senza cadere e non recando danni alcuni a mezzo ed al suo compagno le cronache dicono che ricevette in quella giornata il più grande appaluso della sua vita.

nel 1950 era considerato il più rapprentativo ambasciatore d’ Inghilterra e fu eletto sportivo dell’anno.

Alla veneranda eta di 72 anni ci lascio ma al Velodromo di Manchester si puo ammirare la statua di Bronzo in memorial di quel ragazzino di Bury che da campione è diventato leggenda.

un uomo di umili origini con un sogno nel cuore ………………………correre

Le Corse Su Pista

Le sfide nella storia del ciclismo non sono solo le grandi classiche della vecchia europa ne tantomenno il Giro ed il Tour nati rispettivamente 1909 e 1903, già nel 1893 a Chicago venivano disputati i primi campionati Mondiali su Pista Amatori e nel 1895 a Colonia per Professionisti.

Sentendo parlare di professionisti a Soli pochi anni dalla prima gara in assoluto del 1868 al parco di San Cloud Parigi dove dieci concorrenti disputarono la prima gara e per dovere di cronaca oltre che ad un certo Drouet (Il Vincitore) vi era Già un Italiano Paloncini, possiamo capire come le gare su pista infiammavano le genti non solo per lo spettacolo che davano ma anche per la comodità di godersi in diretta l’ascesa dello sfidante la consacrazione del campione per tutto il tempo della prova, quello che non avveniva  su strada e non avviene tuttora (dal Vivo) per quei eroici appasionati che si scalano le alte vette per pochi minuti di emozioni.

Ma non voglio sminuire ne quei appasionati ne tantomeno il ciclismo su strada anzi tanto di cappello  e spero di rivedere al più presto il ciclismo su pista alla ribalta anche in Italia come lo era nel secolo scorso.

fin dall’inizio di queste competizioni su pista l’Italia a dato sempre il meglio e non posso pensare che con questo umile Blog di poter rendere omaggio a chi è stato chi è e chi sarà il nostro campione della pista.

Perquesto ho creato questo Blog e per che faccio solenne giuramento di raccontare con il dovuto rispetto ed un pizzico di entusiasmo le storie chelegano l’Italia al mondo del Velodromo e delle sue corse, sperando di avere da amici ed appasionati un aiuto in questa mia Missione.